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Etiopia: Il fascino di un viaggio diverso
Quando racconti a qualcuno che stai per partire per l’Etiopia, la prima cosa che ti dicono è quasi sempre: “Ah, vai a Lalibela, le chiese scavate nella roccia!”. E hanno ragione: Lalibela è straordinaria, un gioiello del cristianesimo ortodosso.
Grazie a Amazing Places on Our Planet per il video sulle chiese nella roccia di Lalibela
Ma il mio spirito di viaggiatore curioso non si è fermato lì: volevo scoprire un’Etiopia diversa, meno raccontata, fatta di città vive, incontri autentici e tradizioni millenarie che ancora oggi si respirano nelle strade.
Così è nato il mio itinerario “fuori rotta”: cinque città incredibili, ognuna con un’anima distinta. Luoghi che ti fanno vibrare il cuore e ti insegnano a guardare il Paese non solo con gli occhi del turista, ma con quelli del viaggiatore che vuole capire davvero.
Ti porto con me a Gondar, Aksum, Harar, Bahir Dar e Debre Damo: cinque tappe che, ti assicuro, ti resteranno dentro per sempre.

1. Gondar – La Camelot d’Africa
Grazie a Office of the Prime Minister – Ethiopia per il video sulla splendida Camelot d’Africa Gondar
Descrizione meta
Appena arrivato a Gondar, mi sono sentito in un’altra epoca. La città è stata la capitale imperiale dell’Etiopia e il suo centro storico è un concentrato di fascino medievale. Non a caso viene chiamata la Camelot d’Africa.
Descrizione esperienza
Passeggiare tra le rovine della cittadella reale di Fasil Ghebbi, patrimonio UNESCO, è come rivivere pagine di un romanzo storico: mura imponenti, torri e cortili che raccontano di un passato glorioso.
Periodo consigliato
Ti consiglio di visitarla da ottobre a febbraio, quando il clima è fresco e le celebrazioni religiose animano la città. Se puoi, cerca di esserci per il Timkat, l’Epifania ortodossa etiope: è una delle feste più suggestive che abbia mai visto, con processioni, musica e bagni rituali.
Cosa vedere
Oltre alla cittadella, non perdere la chiesa di Debre Berhan Selassie: i suoi soffitti decorati con decine di angeli dagli occhi grandi sono ipnotici.
Che esperienza fare
Io mi sono divertito a girare senza meta nel quartiere della “piassa”, cuore della vita cittadina. I mercati brulicano di venditori e profumi speziati, e ogni incontro diventa una piccola avventura.
Cosa mangiare
Ho assaggiato un ottimo ful be sga, un piatto di fave cotte con burro chiarificato e spezie, servito con la celebre injera. È il tipo di colazione che ti dà energia per l’intera giornata.
2. Aksum – La terra degli imperi antichi
Grazie a Brien Foerster per il video sulle stele megalistiche di granito di Aksum
Descrizione meta
Aksum non è solo una città, è un mito. Capitale di uno degli imperi più potenti dell’Africa antica, qui la storia si tocca con mano.
Descrizione esperienza
Camminare tra le stele gigantesche e i resti archeologici è un po’ come stare in un museo a cielo aperto. Ma la magia vera la senti quando entri nella chiesa di Nostra Signora Maria di Sion, dove si dice sia custodita l’Arca dell’Alleanza. Non ti faranno vederla, ma il mistero che aleggia intorno è emozionante.
Periodo consigliato
Il periodo migliore è sempre la stagione secca, ottobre–febbraio, quando le giornate sono limpide e ideali per le passeggiate archeologiche.
Cosa vedere
Le steli del parco archeologico, il palazzo della leggendaria Regina di Saba e le iscrizioni antiche del re Ezana. È impressionante pensare che qui si scriveva storia quando in Europa eravamo ancora nel pieno del Medioevo.
Che esperienza fare
Ho avuto la fortuna di parlare con una guida locale che mi ha raccontato leggende popolari sugli imperatori e sull’origine cristiana del regno. Quei racconti orali sono il vero tesoro del viaggio.
Cosa mangiare
Non perderti il tibs, carne saltata con spezie e servita sull’injera. Ad Aksum l’ho mangiato con un bicchiere di tej, il vino al miele tradizionale, che ti fa sentire davvero parte della storia.
3. Harar – La città murata dei santi
Grazie a Hararia per il video su Harar
Descrizione meta
Se Gondar è la Camelot africana, Harar è il cuore pulsante della cultura musulmana etiope. Con le sue mura antiche, i vicoli colorati e le moschee, è un luogo che sembra uscito da un racconto orientale.
Descrizione esperienza
Harar è famosa per il suo spirito multiculturale: cristiani e musulmani convivono da secoli, e il mercato centrale è un’esplosione di lingue, profumi e colori.
Periodo consigliato
Meglio andare tra novembre e febbraio, quando l’aria è più fresca e passeggiare tra i vicoli non è faticoso.
Cosa vedere
Le mura cittadine con le sue cinque porte storiche, i musei dedicati alla cultura locale e la casa dove visse il poeta francese Rimbaud.
Che esperienza fare
L’esperienza più incredibile che ho fatto ad Harar è stata il feeding the hyenas: al calar della sera, alcuni abitanti nutrono le iene a mano, un rituale antico che oggi è anche un’attrazione per viaggiatori coraggiosi. Ti assicuro che avere una iena a due passi, guardandoti negli occhi, è qualcosa che non dimentichi facilmente!
Cosa mangiare
Harar è famosa per il suo caffè: qui ho bevuto una delle tazze più buone della mia vita, accompagnata da piccoli dolci speziati comprati al mercato.
4. Bahir Dar & Lago Tana – Natura e spiritualità
Grazie a Fabrizio Zelco per il video sul lago Tana
Descrizione meta
A Bahir Dar ho scoperto un volto diverso dell’Etiopia: quello dell’acqua e della spiritualità. Situata sulle rive del Lago Tana, la città è rilassata e accogliente.
Descrizione esperienza
Una delle esperienze più belle è stata la gita in barca tra le isole del lago. Alcune ospitano monasteri secolari pieni di manoscritti, dipinti e un’atmosfera mistica che ti avvolge.
Periodo consigliato
Ottobre–febbraio è il periodo perfetto, quando il clima è secco e il lago navigabile.
Cosa vedere
I monasteri di Daga Estifanos e Ura Kidane Mehret, veri scrigni d’arte sacra, e le cascate del Nilo Azzurro, poco distanti dalla città.
Che esperienza fare
Sedersi sulla riva al tramonto, con le acque che si tingono di rosso e oro, è un momento che non dimenticherò mai.
Cosa mangiare
Qui si mangia ottimo pesce fresco del lago, preparato alla griglia o in zuppa speziata. Una pausa perfetta dopo una giornata di esplorazioni.
5. Debre Damo – La vetta sacra
Grazie a valpard per il video che mostra la difficoltà di ascesa su Debre Damo
Descrizione meta
Debre Damo è uno dei luoghi più affascinanti e remoti che abbia mai visitato. Si tratta di un monastero arroccato su un altopiano, accessibile solo arrampicandosi con una fune di pelle di capra.
Descrizione esperienza
L’ascesa è riservata agli uomini (secondo la tradizione religiosa), e tirarsi su con quella corda è stata un’esperienza che ricorderò per sempre: un misto di paura, adrenalina e spiritualità.
Periodo consigliato
Sempre la stagione secca, perché la salita può essere scivolosa in caso di pioggia.
Cosa vedere
Il monastero, che risale al VI secolo, custodisce manoscritti antichissimi e regala una vista spettacolare sulle montagne circostanti.
Che esperienza fare
Parlare con i monaci, osservare la loro vita semplice, fatta di preghiera e lavoro, è stato come entrare in un’altra dimensione del tempo.
Cosa mangiare
I monaci offrono cibi semplici: cereali, zuppe rustiche e pane. Un pasto umile, ma pieno di significato spirituale.
Il mio viaggio in Etiopia è stato molto più di un itinerario turistico: è stato un incontro con storie, culture e persone che mi hanno insegnato a guardare il mondo con occhi diversi. Gondar mi ha fatto sognare cavalieri e castelli, Aksum mi ha riportato all’antichità, Harar mi ha stupito con le sue iene e il suo caffè, Bahir Dar mi ha regalato la pace dell’acqua, e Debre Damo mi ha messo alla prova con un’esperienza spirituale intensa.
Se sogni un viaggio in Etiopia non turistico, queste città ti mostreranno un Paese autentico e indimenticabile. Un viaggio che non finisce quando torni a casa, ma continua a vivere dentro di te.
